AmoreTerra ha scelto di produrre le composte per realizzare un prodotto che non prevedesse l'utilizzo di zuccheri raffinati (ma solo zuccheri della frutta e zucchero d'uva) e nessun additivo aggiunto.
La nostre composte arrivano sino a 130g di frutta ogni 100g di prodotto
Questo che cosa significa? Per spiegare meglio i numeri sopra citati riportiamo in questo articolo una tabella che rappresenta le differenze tra le varie tipologie di marmellate, confetture e composte.
Curiosità sulle composte
Avete mai mangiato una marmellata di fragole? Certamente NO, questo perché non è possibile, infatti se si parla di marmellata si intende esclusivamente la "marmellata di agrumi".
Cosa dice la normativa in merito alle marmellate, confetture e composte
Esiste una direttiva dell’Unione Europea (per chi volesse leggerla è la 2001/113/CE) in cui vengono fornite le definizioni di marmellata e confetture.
In questa direttiva non vi è però alcuna menzione in merito alle caratteristiche delle composte.
- Una marmellata è ottenuta da acqua, zucchero e agrumi per almeno il 20%, più una serie di additivi;
- Una confettura è ottenuta da acqua, zucchero e frutta per almeno il 35%, più una serie di additivi;
- Una confettura extra è ottenuta da acqua, zucchero e frutta per almeno il 45%, più una serie di additivi.
Ti proponiamo ora un semplice specchietto che sarà sicuramente utile per fare un po' più di chiarezza:
Tipologia |
Percentuale minima | Zuccheri totali | Additivi consentiti |
Marmellata | 20% Agrumi | 45% | 25 |
Confettura | 35% di frutta | 45% | 25 |
Confettura extra | 45% di frutta | 45% | 12 |
Composta | 65% / 100% | No aggiunti | 4 |
Composta AmoreTerra | 100% / 130% | No aggiunti | 0 |
Ciò che distingue le composte è l'applicazione del rasoio di Occam, ovvero: non serve aggiungere ciò che non è necessario.
Se siete dei salutisti e volete scegliere la massima quantità di frutta e il minimo contenuto di zucchero, scegliete le composte e verificate che siano senza pectina.
Nota importante sugli zuccheri:
I prodotti che non rientrano nella normativa UE devono avere una denominazione differente: ad esempio "composte di frutta". Sempre secondo la CCIAA solo una composta può indicare in etichetta la quantità di frutta ogni 100g di prodotto.
Come si fa a riconoscere una buona composta?
Per riconoscere una buona composta vi sono degli elementi da verificare.
Ecco i due punti da tener presenti:
- La quantità di frutta contenuta in 100g di prodotto.
- Il confezionamento - le composte devono essere confezionate in atmosfera protettiva (questo garantisce una scadenza abbastanza lunga).
Poni attenzione a chi usa e come usa il termine "fatte in casa".
Le composte richiedono che venga tolta l'aria dal pack e questa deve essere sostituita con una miscela di gas appositi. Per fare questo servono macchinari specifici e conseguentemente un laboratorio di trasformazione dedicato e a norma.
Se quanto sopra non avviene, e ne hai la prova nelle "marmellate della nonna" o quelle preparate "artigianalmente" (dove le stesse vengono riempite di zucchero), significa che il tutto viene fatto per poterne allungare la conservazione.Dall'altro lato queste confetture portano con loro il problema di essere delle "bombe di zucchero".
È importante quindi scegliere le composte e controllare che siano "senza zuccheri aggiunti e senza pectina".
Speriamo che ti abbia fatto piacere conoscere queste informazioni e in chiusura ci teniamo a dirti che le nostre composte amiamo chiamarle "FRUTTA".
Buona frutta a tutti.
1 commenti
Buongiorno,
Spiegazione esaudiente e interessante .
Sarei però interessato sapere la PROVENIENZA della MATERIA PRIMA
cordiali saluti
Dario