La rotazione dei terreni, pratica di vitale importanza per mantenere la fertilità di un terreno.
Una pratica importantissima per limitare l'intervento sui terreni attraverso tecniche di fertilizzazione e utilizzo di prodotti dedicati, AmoreTerra adotta la tecnica della rotazione dei terreni per evitare l’utilizzo di qualsivoglia prodotto che vada ad agire sul terreno (neanche quelli presenti nel disciplinare del biologico).
(Appennino Tosco Emiliano, coltivazione Senatore Cappelli, rotazione lotto, primo anno.)
Il termine usato da molti è “il terreno si stanca”, in realtà ciò che succede al terreno è l’indebolimento che fa esaurire i metaboliti utili alla coltivazione, oltre a questo l'indebolimenti genera anche il tema “malattie” e “parassiti”.
(Appennino Tosco Emiliano, coltivazione Senatore Cappelli, rotazione lotto, secondo anno.)
La rotazione del terreno è una tecnica molto antica che risale al medioevo.
Perchè adottiamo questa tecnica:
- Fertilità del terreno
- Favorire la produzione
- Eliminazione dell'utilizzo di prodotti chimici fitosanitari
- Riduzione inquinamento ambientale
Questi sono i gruppi principali che intervengono nella rotazioni delle colture:
- Rinnovo (a fine ciclo lasciano il terreno con una migliore struttura dovuta alle lavorazioni, es. mais, colza);
- Miglioratrici (principalmente le leguminose, azoto-indipendenti, es. erba medica, trifoglio..);
- Depauperanti (generalmente le graminacee)
- Miglioratrici da rinnovo: leguminose, quali la soia.
È possibile anche ottenere ulteriori vantaggi dalla ripartizione del carico di lavoro del terreno, questo avviene attraverso l'introduzione nel ciclo di colture a prato o a maggese.
(Appennino Tosco Emiliano, coltivazione Senatore Cappelli, rotazione lotto, terzo anno.)
Per concludere, AmoreTerra adotta la rotazione dei terreni per migliorarne la fertilità e garantire a partita di condizioni una migliore resa, sia quantitativa che qualitativa della materia prima.